per

DORA PALUMBO

sindaca

Il 2 agosto come ogni giorno, in piazza contro la violenza fascista e di stato

Sono passati 41 anni da quel 2 agosto del 1980, e anche quest’anno saremo in piazza insieme allo spezzone antifascista per chiedere verità e giustizia, ma anche per continuare a manifestare la nostra rabbia contro la violenza fascista e di stato.

 

Sono passati 41 anni, ma quella di oggi non è una manifestazione rituale o una ricorrenza storica, perché le ragioni che ci portano in piazza sono più che mai attuali. È ancora necessario chiedere verità e giustizia, perché se alcuni dei mandanti e degli esecutori materiali sono stati condannati, restano molte zone d’ombra rispetto alle responsabilità della strage e dei depistaggi che sono seguiti. Ma soprattutto, manca un riconoscimento storico del contesto in cui la strage del 2 agosto è avvenuta, dal ruolo dell’alleanza atlantica ai rapporti dello stato con i nuclei neofascisti.

 

È proprio la mancanza di questo riconoscimento storico che ci dà la misura di come il 2 agosto non possa essere ridotto ad una ricorrenza o ad un momento istituzionale. Perché se oggi non siamo capaci di riconoscere la società che ha prodotto quella strage, è perché questa società esiste ancora. È perché lo stato, i confini e il neoliberismo continuano a fare morti. È perché lo stato, e molte figure istituzionali continuano ad avere rapporti con l’estrema destra, sia nelle relazioni con militanti neofascisti in Italia sia nelle relazioni internazionali, che vedono l’Italia stringere accordi con Erdogan e Orban e vendere armi all’Egitto.

 

Per questo noi oggi scendiamo in piazza, non per celebrare una ricorrenza ma per ritrovarci al nostro posto: contro la violenza fascista e di stato.